Pensieri diversi


Replying to Il problema è la differenza

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  1. Posted 9/2/2019, 02:07
    il vero problema delleintelligenze artificiali è che non saranno figlie dei nostri geni, ma lo sono dei nostri cervelli, quindi hanno ereditato comunque i nostri difetti :asd: ma parlando delle ricerche "esperte" io fui uno dei pochi che non giudicò positivamente l'introduzione delle ricerche personalizzate da parte di Google, ricordo che ne parlai con il Duellante, fervente sostenitore :sehseh: la sua tesi era che avere ricerche mirate e affinate suoi suoi interessi gli avrebbe permesso di trovare più facilmente e rapidamente tutte le novità sugli argomenti che gli interessavano, e da quel punto di vista aveva ragione, ma io già questo lo ritenevo un uso limitativo di google, a parte che se si è davvero un conoscitore di un dato argomento si conoscono già quasi tutti i siti dove è possibile reperire le novità, e google aiuta poco, cosa succede se lo si vuole utilizzare per cercare informazioni su un argomento che non fa parte del profilo che google si è fatto di noi? in teoria si dovrebbe comunque ottenere la ricerca generica che si avrebbe da "non profilato", ma anche se ammetto di non avere mai fatto prove esaurienti sull'argomento, non sono certo che sia sempre così

    nel caso della ricerca di Netflix, credo ci sia anche un altro particolare, rivolgendosi ad un pubbblico piuttosto vasto, non è strano che una delle categorie più rappresentate possa essere quello degli "spettatori ottusi" che vedono quasi sempre cose molto simili, e spesso si tratta di consumatori dal palato a grana grossa , più che di spettatori critici, quindi se la tecnica è quella di sparare nel mucchio ma mirando ai bersagli più grossi non stupisce che utilizzino quel metodo per fornire contenuti consigliati, e anch'io ho visto che è il metodo più usato

    questo tipo di sistemi esperti però mi ricorda molto i primi sistemi informatici (fine anni 80, primi anni 90) usati per gestire le transazioni finanziarie, utilizzati dai grandi investitori (solitamente dai fondi di investimento) per gestire le compravendite azionarie in tempo reale, ci si buttarono tutti perchè velocizzavano enormemente le procedure (e consentivano notevoli risparmi di personale :asd: ) anche questi ssitemi si basavano sulle "tendenze di mercato" :sehseh: e cosa successe? i primi anni di utilizzo coincisero con un periodo positivo per i mercati azionari, e seguendo al tendenza al rialzo questi sistemi acquistavano causando ulteriori rialzi a cui seguivano nuovi acquisti, quando gli amministratori del primo fondo di grandi dimensioni che decisero di realizzare una parte degli investimenti, ritenendo di averli diversificati troppo, e desiderando del capitale da investire in specifiche attività, i sistemi esperti la interpretarono come una tendenza al ribasso per quei settori dove era avvenuta la vendita, quindi inziarono a vendere, causando ulterori ribassi, che interpretarono come un inizio di tendenza al ribasso di tutto il mercato azionario, quindi si precipitarono a vendere per realizzare prima che il valore delle azioni scendesse troppo, ovviamente le massicce vendite causarono un rapido ribasso delle quotazioni... in breve nessuno di quelli che li aveva progettati, e testati solo su piccola scala (erano abbastanza buoni per gestire capitali di piccole o medie dimensioni, se non si voleva speculare troppo) aveva pensato cosa poteva succedere con un utilizzo massiccio e fatto da chi muoveva capitali dal grande in su :asd: questi programmi non seguivano più la tendenza, la creavano :asd: ma i loro piuttosto rozzi parametri prima generarono una bolla speculativa, sovrastimando i valori di mercato, e poi al primo intoppo la sgonfiarono, causando un crollo borsistico :sehseh:
  2. Posted 8/2/2019, 11:09
    La cosa peggiore dell'intelligenza artificiale è che, ogni volta che facciamo una ricerca o mostriamo interesse per qualcosa, essa ci riduce lo spettro di visibilità, mostrandoci e suggerendoci solo quello che vogliamo vedere. In base ai nostri interessi calcolati con i suoi algoritmi, l'AI ci fa vedere solo quello che pensa ci possa piacere, ma senza andare fino, la scelta degli argomenti viene fatta superficialmente, basandosi sulle tematiche trattate o sui generi (nel caso di film o serie tv).

    Per eludere parzialmente questo fenomeno io utilizzo più fonti di notizie (più appplicazioni) dove posso scoprire film nuovi e nuove serie TV, in modo da poter scegliere quelle che veramente mi piacciono (o che potrebbero piacermi).
  3. Posted 8/2/2019, 01:55



    Che siano o no un bene per l'umanità, per internet o per chi vuole avere informazioni su di noi ancora prima che noi stessi le immettiamo in un sistema informatico, le intelligenze artificiali stanno facendo la differnza negli ultimi anni.
    Ne parlavamo tre anni fa, nel mentre molti passi sono stati fatti e noi abbiamo avuto la possibilità di interagire, pur non sapendolo e non vedendolo direttamente, con queste entità che ancora sono difficili da concretizzare proprio perché sono ineffabili per natura.

    Ma qui non possiamo trattare un argomento così imponente e complesso, volevo solo palesare una mia forte insofferenza, ovvero la loro effettiva forza nel predire quello che a te interessa rispetto agli input passati. Bisogna solo congratularsi con chi è riuscito in questi anni a sviluppare in modo così preciso queste reti: riescono, ma questo non sempre, pure a capire in anticipo di cosa avrai bisogno tra un po'. O forse no, siamo noi che ci facciamo condizionare dalle scelte di queste intelligenze e andiamo in quella direzione...

    In ogni caso, il problema di questo articolo, ovvero di chi scrive, è che sono diventate troppo millimetriche. Non è una questione di violazione degli spazi personali o altre critiche che vengono pur mosse a questi sistemi, ma il fatto che consigliano sempre cose che più o meno rientrano nei miei interessi.
    Sono sicuro che se apro Netlix (ma possiamo scegliere qualsiasi altro sistema) troverò un contenuto consigliato che va a inserirsi precisamente nelle mie scelte abitudinarie, eppure non me ne piace quasi nessuna.
    Dopo qualche riflessione sono arrivato alla conclusione che il problema è la differenza. Ovvero la mancanza di differenza.
    Le predizioni sono così precise che tutto si appiattisce: guardiamo, sentiamo, riproduciamo, leggiamo le stesse cose; o meglio, sulla stessa lunghezza d'onda delle cose che abbiamo già sentito, guardato, riprodotto. E così muore ogni possibile eversione. Non c'è possibilità di uscita remota in questi sistemi.
    L'eversione deve essere personale, bisogna noi andare a cercare in chissà quali meandri per trovare qualcosa che non sia ordinato secondo i nostri gusti. E dopo averlo fatto qualche volta finalmente anche questi nuovi interessi finiranno nel calderone generale e tutto verrà rimischiato, dovendo ricominciare da capo.

    Ma forse sono io che dopo il centesimo film con stesso tema, stesso messaggio e stesso finale mi annoio. Allora va bene così e possiamo continuare con la stessa soup.

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